Brutal failure, point of no return. Sudden.
When Diego left me, I had within me the brutal awareness that there would be no one else after. Not that I loved him. Or that I had ever loved him. I was with him by convention. I was with him so as not to have to choose. But I trusted him completely. It was my unshakable certainty. Ironic how instead this unshakable certainty of mine fell down like a castle of leaves. For a breath of wind. I knew that there would be no one else, and I had death in my heart. And it wasn’t the usual emotional certainty that we all have when a relationship ends, things like “there will never be another like him.” I knew with certainty that there would be no one else. Absolutely no one. That my sentimental experience in this life was over. That I had to turn the page. But at the time, I still had no idea of the direction I would take. I found myself walking on the path of spiritual evolution almost without choosing it. As if someone had taken me down that road and then told me “now go, and walk this road to the end”. A new dawn was heralded for me, but I could see nothing but the dark night. I didn’t eat. In the evening I would fall asleep immediately as soon as I put my head on the pillow. Something like this had never happened before. And it will never happen again either. My unconscious was protecting me from the pain I was feeling. Not so much the pain of having lost that person forever. But of having lost forever that possibility of a human relationship, which I repeat, I knew with clear certainty would never come back in this life of mine. These were not the plans for me. Today I know why and I am happy that it went this way. Today I know that I was given the opportunity to walk a difficult but extraordinary path. Full of so many things that I would not have been able to meet, develop, assimilate, let go if I had continued to share my life with someone else. That dawn finally came into my life. I started walking again. Walking towards something incredibly beautiful and absolutely necessary. But how was I to know then? Inside me was literally death. And it all happens like that, suddenly, without any warning signs. A cruel betrayal, literally a stab in the back. That person didn’t just want to leave me. They wanted to destroy me. And then leave me. And I was buried, buried under the weight of a shock I couldn’t explain. There is life after death. But you only start to know that when you’ve sobered up on the pain. Otherwise, all that’s left is death. Death as the end of all things.
Fallimento brutale, punto di non ritorno. Improvviso.
Quando Diego mi lasciò, avevo dentro di me la brutale consapevolezza che non ci sarebbe stato nessun altro dopo. Non che lo amassi. O che lo avessi mai amato. Stavo con lui per convenzione. Stavo per con lui per non dover scegliere. Ma ci facevo pieno affidamento. Era la mia certezza incrollabile. Ironico come invece questa mia certezza incrollabile sia cascata giù come un castello di foglie. Per un’alitata di vento. Sapevo che non ci sarebbe stato nessun altro, e avevo la morte nel cuore. E non era la solita certezza emozionale che abbiamo tutti quando finisce un rapporto, cose del tipo “non potrà mai esserci un altro come lui“. Io sapevo con certezza che proprio non ci sarebbe stato nessun altro. Ma proprio nessuno. Che la mia esperienza sentimentale in questa vita si era conclusa. Che dovevo voltare pagina. Ma allora, non avevo ancora idea della direzione che avrei intrapreso. Mi sono ritrovata a camminare sul percorso dell’evoluzione spirituale quasi senza sceglierlo. Come se qualcuno mi avesse portato su quella strada e poi mi avesse detto “ ora va, e percorri questa strada fino in fondo“. Per me era preannunciata una nuova alba, ma io non riuscivo a vedere altro che la cupa notte. Non mangiavo. La sera mi addormentavo di colpo appena posavo la testa sul cuscino. Mai è capitata prima una cosa del genere. E non ricapiterà mai neanche dopo. Il mio inconscio mi stava proteggendo dal dolore che provavo. Non tanto il dolore di avere perso quella persona per sempre. Ma di avere perso per sempre quella possibilità di relazione umana, che ripeto, sapevo con lucida certezza non si sarebbe mai più ripresentata in questa mia vita. Non erano questi i piani per me. Oggi so il perché e sono felice che sia andata così. Oggi so che mi è stata data l’opportunità di percorrere un sentiero difficile ma straordinario. Ricco di tante cose che non avrei potuto incontrare, sviluppare, assimilare, lasciare andarese avessi continuato a condividere la mia vita con qualcun altro. Quell’alba alla fine è arrivata nella mia vita. Ho ricominciato a camminare. A camminare verso qualcosa di incredibilmente bello e assolutamente necessario. Ma come facevo a saperlo allora? Dentro di me c’era letteralmente la morte. Ed accade tutto così, all’improvviso, senza alcun segno premonitore. Un tradimento crudele, letteralmente una pugnalata alle spalle. Quella persona non ha solo voluto lasciarmi. Ha voluto distruggermi. E poi lasciarmi. E io ero seppellita, sepolta sotto il peso di uno shock a cui non sapevo dare una spiegazione. C’è vita dopo la morte. Ma questo cominci a saperlo solo quando hai smaltito la sbornia del dolore. Altrimenti, quel che rimane è solo la morte. La morte come fine di tutte le cose.