The logical conclusion of a long descent
I don’t like that this card came out today, October 7th..Looking at this tarot I can’t help but think of the Israeli-Palestinian situation. And in particular the conflict that is opening up with Iran. It is truly a long descent that is about to hit rock bottom. At this moment in which I write, Israel and Iran are hitting each other, the first in Lebanon and the second responding directly on Israeli territory. But since Iran’s response has been more articulated, complex and serious than the one in April 2024, it is absolutely certain that in the next few hours Israel will respond on Iranian territory in an exemplary manner. There is even talk of hitting nuclear sites. I don’t know of a greater point of no return than this. Furthermore, it is the thing that worries the most, today is October 7th. The anniversary of the tragic massacre that occurred exactly one year ago by Hamas, which hit a gathering of young Israelis participating at a rave party. My concern is that Netanyahu will exploit the mourning, pain and anger of the people of Israel, that he will manipulate them in order to unleash an all-out war against Iran and that part of the Middle East that he considers as an adversary. Here in Auroville we are trying to practice Unity. Even if with great difficulty and, let’s face it, going through a certain series of failures. But what about the rest of the world? We Aurovilians should be the ones who give the example of a different and possible world. But I fear that it is evident that we are not ready yet. Israel is preparing to dominate the Middle East by force, to change its geopolitics. And in doing so it leaves the door open to other more or less neighboring nations who could decide that for them too the time has come to settle old scores with their neighbors. Closing the cycle of maintaining geographical arrangements that are actually artificial and arbitrarily decided by Western bureaucrats who, in the past, have drawn irresponsible pen lines on the world map in total disregard for the problem that these lines would have represented for those countries on which they were drawn. As if the rest of the globe did not concern them. Some actors in the Middle East area could decide the time has come for them to settle old accounts. Speeding up the hegemonic transition of power already underway that from the United States, once the only masters of the world, is becoming a deeply confused multinational hegemony that would plunge planet Earth into chaos. Producing de facto that geopolitical arrangement the analysts of the Italian magazine Limes have called Chaoslandia. A name that says everything about the near future of the Earth, marked by widespread and lacerating regional conflicts all over the world.
A New Dawn is coming, yes. Of perennial state of global war.
La conclusione logica di una lunga discesa
Non mi piace che questa carta sia uscita proprio oggi, 7 ottobre. Guardando questa carta non posso fare a meno di non pensare alla situazione Israelo palestinese. E in particolare al conflitto che si sta aprendo con l’Iran. È veramente una lunga discesa che sta per toccare il fondo. In questo momento in cui scrivo Israele e Iran si stanno colpendo l’un l’altro, Il primo in Libano e il secondo risponde direttamente sul territorio israeliano. Ma siccome la risposta dell’Iran è stata più articolata, complessa e seria di quella che c’è stata ad aprile 2024, è assolutamente certo che nelle prossime ore Israele replicherà su territorio iraniano in maniera esemplare. Si parla addirittura di colpire siti nucleari. Più punto di non ritorno di questo non lo so. Inoltre, è la cosa che preoccupa di più, oggi è il 7 ottobre. L’anniversario della tragica strage accaduta esattamente un anno fa ad opera di Hamas, che colpì un raduno di giovani israeliani radunatisi per un rave. La mia preoccupazione è che Netanyahu sfrutti il lutto, il dolore e la rabbia della gente di Israele, che la manipoli al fine di scatenare una guerra totale contro l’Iran e quella parte di Medioriente che ritiene avversaria. Qui ad Auroville si cerca di praticare l’unità. Anche se con grossa difficoltà e, diciamocelo, segnando una certa serie di fallimenti. Ma cosa dire del resto del mondo? Noi Auroviliani dovremmo essere coloro che danno l’esempio di un mondo diverso e possibile. Ma temo che sia evidente che non siamo ancora pronti. Israele si prepara a dominare il Medioriente con la forza, a cambiarne la geopolitica. E così facendo lascia aperta la porta ad altre nazioni più o meno limitrofe che potrebbero decidere che anche per loro è arrivato il momento di chiudere i vecchi conti con i propri vicini. Chiudendo il ciclo del mantenimento di assetti geografici effettivamente artificiali e decisi arbitrariamente da burocrati occidentali che, in passato, hanno tracciato irresponsabili linee di penna sulla mappa del mondo nel disinteresse più totale del problema che queste linee avrebbero rappresentato per i paesi in cui venivano tracciate. Come se il resto del globo non li riguardasse. Alcuni attori della zona mediorientale potrebbero decidere che è arrivato il momento anche per loro di chiudere i vecchi conti. Velocizzando quella transizione egemonica del potere già in atto che dagli Stati Uniti padroni, una volta unici del mondo, sta diventando un’egemonia multinazionale profondamente confusa che farebbe sprofondare il pianeta terra nel caos. Producendo quell’assetto geopolitico che gli analisti della rivista italiana Limes hanno chiamato col nome di Caoslandia. Un nome che dice tutto del futuro prossimo della Terra, segnata da conflitti regionali diffusi e laceranti.
Sta arrivando una Nuova Alba, si. Di un diffuso e perenne stato di guerra globale.