I pick up the thread of my writing work after the abrupt interruption of the last few months. I sit at my large desk. Next to it, a cup of steaming tea. A cello concerto by the Frankfurt Orchestra keeps me company. I ponder what to do. Calmly. Now that I can return to writing, now that all these months have passed since the illness accident, what should I do? What can I do? And how? Ah… how beautiful it is to follow the flow of work that progresses steadily! And yet, how difficult it is to have to pick up the thread of the conversation after having interrupted it for too long! I cannot go back and pick up where I left off. These months have changed me inside. And so my life and everything around it has changed too. What I did before can no longer be what I have to do now. But what should I do now? Pick up the old way of doing… the flow… no, rather, start a new one, from scratch. It is useless and counterproductive to force myself to start again with the imposed rhythm of six months ago. Unnatural. It would only make me anxious. I decide to adopt a slow pace. Almost immobile. Like the Knight of Pentacles, I ask myself where and how to best invest my work energies. What to do with the vlog? Restart that too? It’s exhausting to start over with this workload. I feel like I have to reseed. That I have to recreate a new flow from scratch, different from the one that was interrupted. Today I want to be concrete, steady on my saddle. The journey is starting again, but it doesn’t necessarily have to be a fast gallop. I enjoy the scenery. The inner landscape of my creativity. Which needs to be recalled once again. This time, however, I have an advantage: I’m not starting from nothing. The previous months of work constitute a conspicuous capital of experience. I can advance more wisely now. I know the terrain better, I just have to refocus to remember it better. I close my eyes, I pray to The Mother. I see that what I need is to review what I had learned in the previous months. But also to get out of my comfort zone, learn new skills. New writing techniques. New abilities. Without haste. Nourish this blog with all the experience I can get. And sprout from here new ideas and inspirations for the adventure on YouTube, which for now I postpone to the future. Because too many things together are not good for me, not now. Now I need to embody the humility of Patience. To feel solid. Good with what I do. Sure of what I plant. The harvest will come. Of course, in the current situation in AV there may be those who want to see the harvest right away. Let’s hope this is not my case. But who knows… even this managing anguish is part of the journey. So for now I wear the strong-willed but practical, solidly present attitude of the Knight of Pentacles. The fruits will come. One step at a time.
Riprendo le fila del mio lavoro di scrittura dopo le brusche interruzioni degli ultimi mesi. Mi siedo alla mia grande scrivania. Accanto, una tazza di té fumante. Un concerto per violoncello dell’Orchestra di Francoforte mi tiene compagnia. Medito sul da farsi. Con calma. Ora che posso ritornare alla scrittura, ora che sono passati tutti questi mesi dopo l’incidente della malattia, cosa debbo fare? cosa posso fare? e come? ah… quanto è bello seguire il flusso di un lavoro che avanza con regolarità! E invece, quanto è difficile dover riprendere il filo del discorso dopo averlo interrotto per troppo tempo! Non posso ritornare indietro e riprendere da dove avevo lasciato. Questi mesi mi hanno cambiata dentro. E così la mia vita e ciò che le sta attorno è pure cambiata. Ciò che facevo prima, non può più essere quel che devo fare adesso. Ma cosa devo fare adesso? Riprendere il discorso.. il flusso.. no, piuttosto, ricominciarne uno nuovo, da capo. Inutile e contro producente forzarmi a ricominciare col ritmo forzeranno di sei mesi fa. Innaturale. Mi metterebbe solo ansia. Decido di adottare un passo lento. Quasi immobile. Come il Cavaliere di Denari, mi domando dove e come investire al meglio le mie energie lavorative. Cosa fare con il vlog? Riprendere anche quello? Estenuante ripartire con questo carico di lavoro. Sento che devo risedimentare. Che devo ricreare da zero un flusso nuovo, diverso da quello interrotto. Oggi voglio essere concreta, salda in groppa alla mia sella. Il viaggio sta ripartendo, ma non deve essere necessariamente una galoppata veloce. Mi godo lo scenario. Il paesaggio interiore della mia creatività. Che ha bisogno di essere rievocata una volta ancora. Questa volta comunque ho un vantaggio: non comincio dal nulla. I precedenti mesi di lavoro costituiscono un cospicuo capitale d’esperienza. Posso avanzare con più saggezza ora. Conosco meglio il terreno, devo solo rifocalizzarmi per ricordarmelo meglio. Chiudo gli occhi, prego La Madre. Vedo che ciò di cui ho bisogno è ripassare quel che avevo imparato nei mesi precedenti. Ma anche di uscire fuori dalla mia confort zone, impara nuove competenze. Nuove tecniche di scrittura. Nuove abilità. Senza fretta. Nutrire questo blog di tutta l’esperienza che posso fare. E germogliare da qui nuove idee e ispirazioni per l’avventura su YouTube, che per ora rimando al futuro. Perché troppe cose insieme non vanno bene per me, non adesso. Ora ho bisogno di incarnare l’umiltà della Pazienza. Per sentirmi solida. Bene con quel che faccio. Sicura di quel che pianto. Il raccolto ci sarà. Certo, nella situazione attuale c’è chi il raccolto lo vuole vedere subito. Speriamo non sia questo il mio caso. Ma chissà.. anche questo gestire l’angoscia fa parte del percorso. Quindi per ora vesto l’atteggiamento volitivo ma pratico, solidamente presente, del Cavaliere di Denari. I frutti arriveranno.