Little Francesca from a time long gone, are you calling me? I’m here. I’m waiting for you. Tell me about yourself. What are you doing? How are you dressed? Where are you now? Do you need me? What can I do for you? My sweet little Francesca, I’m here for you. Do you want to play? Or do you want me to tell you a story? Do you want me to just stay like this, in silence and tranquility with you? If you want, you can also not speak. You can also not answer. I’m here, with you in this moment. Our silence is full of company. I miss you so much. But if you’re happy over there where you are, I don’t want to force you. Little Francesca, I’m sitting here, quiet. I close my eyes and feel you in my heart. I share with you my deepest and sweetest feelings. It’s raining outside my room. It’s five in the afternoon but it’s as if it were already evening. The sky is covered with clouds, the sun has disappeared. Everything is gray and green. I listen to the voices of the neighbors. Some are chatting, some are moving chairs. Every now and then you hear the voices of the neighbors’ children. So sweet, so small. And while the water is pouring, a rooster crows from far away. He crows twice. Then a third time. Did he mistake the evening for the morning? The room I am sitting in is my bedroom. In front of me, the desk. And on the desk, a photo of the Mother. And, placed on its frame, the six of cups card. The card with which you called me today. You made me very happy. You made me happy because you called me. I remain here still, sitting on this chair, my eyes closed and I listen to you in my heart. I respect your decision. I respect that you are where you want to be. Where you are happy. It is enough for me that you call me from time to time. I am happy like this. I am happy for you, that you are happy where you are now. Moments of silence in the heart. That expands to welcome you. Thank you for being here with me in this moment. Let’s remain like this for a little longer in silence. With our eyes closed. You don’t need to tell me anything. And I don’t need to ask you anything. But if you want to talk to me, I’m always ready to listen. One day all the buried pain will be completely removed. And it will be a rebirth for me and for you. I’m working for this. You don’t have to do anything. Keep playing. Continue to live your life as you like. And leave everything to me. This heart of mine is already lighter than yesterday. And that’s also why you’re here today, right? I’m making room for you. For us. To have our playground. To be able to be together. When we want.
Behind all the memories of a past long gone, you shine like the Divine Golden Child.
Piccola Francesca di un tempo ormai lontano, mi stai chiamando? Sono qui. Ti aspetto. Raccontami di te. Cosa stai facendo? Come sei vestita? Dove ti trovi adesso? Hai bisogno di me? Cosa posso fare per te? Mia dolce, piccola Francesca io sono qui per te. Vuoi giocare? O vuoi che ti racconto una storia? Vuoi che stia semplicemente così, in silenzio e tranquillità con te? Se vuoi, puoi anche non parlare. Puoi anche non rispondere. Io sono qui, con te in questo momento. Il nostro silenzio è pieno di compagnia. Mi manchi tanto. Ma se sei felice laggiù dove ti trovi, non voglio forzarti. Piccola Francesca, io mi metto qui, seduta, quieta. Chiudo gli occhi e ti sento nel cuore. Condivido con te i miei sentimenti più profondi e dolci. Fuori dalla mia stanza sta piovendo. Sono le cinque del pomeriggio ma è come se fosse già sera. Il cielo è coperto dalle nuvole, il sole è scomparso. Tutto è grigio e verde. Ascolto le voci dei vicini di casa. C’è chi chiacchiera, chi sposta sedie. Ogni tanto si odono anche le voci dei figli dei vicini. Così dolci, piccine. E mentre scroscia l’acqua, un gallo canta da molto lontano. Canta due volte. Poi una terza. Avrà scambiato il pomeriggio per la mattina? La stanza in cui sono seduta è quella della mia camera da letto. Di fronte a me, la scrivania. E sulla scrivania una foto della Madre. E, posata sulla sua cornice, la carta del sei di coppe. La carta con la quale mi ha chiamata oggi. Mi hai fatta molto felice. Mi hai fatto felice perché mi hai chiamata. Rimango qui immobile, seduta su questa sedia, i miei occhi chiusi e ti ascolto nel cuore. Rispetto alla tua decisione. Rispetto che tu sia dove vuoi stare. Dove sei felice. Mi basta che mi chiami di tanto in tanto. Sono felice così. Sono felice per te, che ti trovi bene la dove sei adesso. Ancora momenti di silenzio nel cuore. Che si allarga per accoglierti. Grazie per essere qui con me in questo momento. Rimaniamo ancora un po’ così in silenzio. Con gli occhi chiusi. Non è necessario che tu mi dica nulla. E non è necessario che io ti chieda nulla. Ma se mi vuoi parlare, sono sempre pronta ad ascoltarti. Un giorno tutto il dolore sommerso sarà rimosso completamente. E sarà una rinascita per me e per te. Sto lavorando per questo. Tu non devi fare nulla. Continua a giocare. Continua a vivere la tua vita. E lascia fare tutto a me. Questo mio cuore è già più leggero di ieri. E anche per questo che tu sei qui oggi vero? Sto facendo spazio per te. Per noi. Per avere la nostra stanza dei giochi. Per poter stare bene insieme. Quando lo vogliamo.
Dietro tutte le memorie, tu risplendi come la bambina dorata.