I sit in the restaurant on the way to Auroville and while I wait for the waiter, I contemplate the new India flowing before me. This nature is a luxury. And it will be for a short time yet. In the meantime, brand-new, large cars whiz by on the old road in front of the restaurant, a road designed when only bicycles and mopeds had to travel it.
A pickup truck carrying gas cylinders stands in front of the restaurant’s entrance. Here, India changes but this, like other things, does not change yet. In Indian homes people still cook and heat with this old, dangerous tool. And I wonder, now that I’m writing about it, if India will ever build a national gas pipeline network, so that They get gas directly into homes through pipes. This is today’s India, I was thinking. A spontaneous coexistence between what is the opulent future and a past that cannot adjust to a progress too fast for a nation that, by the way, is the size of a continent.
Mi siedo al ristorante sulla via per Auroville e mentre aspetto il cameriere, contemplo la nuova India che mi scorre davanti. Questa natura è un lusso. E lo sarà ancora per poco. Intanto macchine nuove di zecca e di grossa cilindrata sfrecciano sulla vecchia strada antistante il ristorante, una strada progettata quando a doverla percorrere erano solo biciclette e motorini.
Un camioncino che trasporta bombole a gas staziona di fronte all’ingresso del locale. Ecco, l’India cambia ma questo, come altre cose, non cambia ancora. nelle case indiane si cucina e ci si riscalda ancora con questo vecchio, pericoloso strumento. E mi domando, ora che ne sto scrivendo, se l’India la costruirà mai una rete di gasdotti nazionale, che faccia arrivare il gas direttamente nelle case attraverso delle tubature. Questa è l’india di oggi, penso. Una convivenza spontanea tra ciò che è il futuro che si presenta opulento e un passato che non ce la fa ad adeguarsi ad un progresso troppo veloce per una nazione che, tra l’altro, è grande quanto un continente.