Stories of animals that take care of other animals’ babies have always intrigued me. And, of course, moved me. They are among my favorites when I scroll on YouTube. How can you not exclaim in amazement at seeing a female wolf dog taking care of a newborn kitten? Or a retriever dog that raises lion cubs that when they become adult ferocious beasts (that would scare the most reckless of hunters), undisputed Kings of the Savannah, remain however as awkwardly affectionate and obedient puppies with her, who is so much smaller and more defenseless.
I know the story of a gorilla that lived closed in the glass cases of a sad zoo cage in a big city. One afternoon, a family of visitors, like many every day, approached the glass to look at the animals that were on the other side. The woman was holding her little newborn in her arms. He was really small, he must have been no more than two months old. On the other side of the glass there was her, the gorilla, who was watching the child with eyes that had such a human expression! It was as if she knew that the little human being was a puppy. Her eyes emanated an indescribable tenderness. The mother showed the child to the gorilla, played with him, cuddled him. And she was there, enchanted by watching him. At a certain point, she suddenly moved away and started running in the opposite direction of the cage, which was very, very large. Where was she going? Why was she running? What happened? The human family wondered. Then they saw her coming back, still in a great hurry, and hanging from her big paw was… a little gorilla! She was a mother too! And she had gone to get her baby to show him to the human family! Unless she stole him from some other gorilla mother who at that moment was perhaps breastfeeding him. I don’t know that. I haven’t seen the other side of the story. Anyway, the gorilla mother shows her baby to the human family and begins to cuddle it, wash it with her tongue, play with it. The human family also becomes deeply moved at this point. They become so emotional they want to return the next day. And the day after that. And the day after that. The two families thus became friends. Because the humans would return to visit her again and again, regularly. And the two cubs, the human one and the gorilla one, would become, in a certain sense, brothers. Their mutual affection broke the separation of the cage’s glass .
This is what a Mother’s love does. It breaks down limits and boundaries. And separations are broken. Recomposing the All in One in the Heart.
Le storie di animali che si prendono cura dei cuccioli di altri animali mi hanno sempre incuriosita. E, ovviamente, intenerita. Sono tra le mie preferite quando scrollo sulla pagina di YouTube. Come si fa a non esclamare di stupore nel vedere una cane lupo femmina prendersi cura di un gattino appena nato? O di un cane retriever che cresce cuccioli di leoni che quando diventano adulte bestie feroci (che spaventerebbero il più temerario dei cacciatori), Re indiscussi della Savana, rimangono però come cuccioli goffamente affettuosi e obbedienti con lei, che è tanto più piccola e indifesa.
Conosco la storia di una gorilla che viveva chiusa nelle teche di vetro di una triste gabbia di zoo in una grande città. Un pomeriggio, una famiglia di visitatori, come tante ogni giorno, si avvicina al vetro per guardare gli animali che ne erano al di là. La donna teneva in braccio il suo piccolo neonato. Era davvero piccolo, avrà avuto non più di due mesi. Dall’altro lato della vetrata c’era lei, la gorilla, che osservava il bambino con degli occhi che avevano un’espressione talmente umana! Era come se sapesse che quel piccolo esserino umano era un cucciolo. I suoi occhi emanavano una tenerezza indescrivibile. La mamma mostrava il bambino alla gorilla, ci giocava, lo coccolava. E lei era lì, incantata a guardarlo. A un certo punto, di scatto si allontana e comincia a correre verso la direzione opposta della gabbia, che era molto ma molto grande. Dove starà andando? Perché sta correndo? Cosa è successo? Si chiese la famiglia umana. Poi la vedono ritornare indietro, sempre di gran fretta, e appeso alla sua grande zampa c’era… un gorillino! Era anche lei una mamma! Ed era andata a prendere il suo cucciolo per mostrarlo alla famiglia degli umani! Sempre che non l’abbia sottratto a qualche altra mamma gorilla che in quel momento magari lo stava allattando. Questo non lo so. Non ho visto l’altra parte della storia. Mamma gorilla mostra la sua creatura alla famiglia umana e comincia a coccolarsela, a lavarla con la lingua, a giocare con lui. Anche la famiglia di umani si intenerisce profondamente a questo punto. Si emoziona così tanto da voler tornare anche il giorno dopo. E poi anche quello dopo. E quello dopo ancora. Le due famiglie divennero in questo modo amiche. Perché gli umani sarebbero tornati a trovarla di nuovo e di nuovo, con regolarità. E i due cuccioli, quello umano e quello di gorilla, sarebbero diventati, in un certo senso, fratelli. Il loro affetto reciproco infrangeva la separazione del vetro della gabbia.
E’ questo che fa l’amore. Abbatte limiti e confini. E le separazioni s’infrangono. Ricomponendo nel Cuore il Tutto in Uno.